venerdì 30 marzo 2012

Il fiore del mio matrimonio

Quando la vedo fiorita non posso fare a meno di ricordare. Per questo l'ho tanto cercata per metterla nel mio orto.

E' la calla.

La candida calla.



Mi sono sposata in marzo e con mio padre e le mie amiche andammo nelle campagne intorno al mio paese a cercare questo fiore. Ce ne regalarono tantissime. Addobbammo la chiesa che sembrava davvero una nuvola bianca. Vicino all'altare solo qualche strelitzia per dare un pò di colore.

Sono stata un'antesignana di quelli che oggi si chiamano wedding planners...perchè ho fatto parecchie cose da sola. 

Gli inviti li preparai io a mano. Belli davvero. Molto semplici, ma belli.

Con mia madre andammo a cercare l'abito da sposa a Roma. In realtà odiavo l'abito da sposa, e non  mi lasciavo affatto incantare dai negozi specifici. Anzi entravo e....uscivo!

Passo dopo passo arrivammo in Via Condotti, dove allora ancora c'era il negozio di Schubert. Chi se lo ricorda? Era proprio all'inizio della strada, davanti piazza di Spagna.



Mi innammorai di un abito che vidi in vetrina. Uno chemisier lungo in georgette grigio perla. Un vestito da cerimonia....bellissimo. Con un fiore della stessa stoffa molto grande da appuntare al collo.

La sarta del negozio lo riadattò alla mia figura. Cosa impensabile ora.

Mia suocera mi fece preparare una cascatella di orchidee rosa. 
Un bouquet che passò alla storia.

I confetti in tulle bianco e nastro grigio perla, li preparai io e così i bigliettini dentro.

Capito perchè ho messo la calla nel mio orto-giardino?

Per riportare alla memoria momenti...indimenticabili!


photo by me

martedì 27 marzo 2012

Ancora sulle fragole: i vari totem!

La stagione delle fragole incalza e mi piace darvi dei suggerimenti su come coltivarle in pochissimo spazio.

Ormai l'orto è una delle mie passioni e anche quest'anno sto cercando di farlo al meglio. D'altronde avendo ricevuto un premio da un ragguardevole forum, devo tenere alta questa "medaglietta".

Per una coltura alternativa alla "solita" terra...sui vari siti di giardinaggio incalza il totem semplice. Basta un tubo di PVC che andrà poi interrato e a cui verranno effettuati dei buchi, in corrispondenza dei quali si metteranno poi le piantine di fragole.

Il vantaggio è che si avrà una raccolta magnifica in poco spazio e soprattutto le fragole non toccando terra non si rovinano e non si sporcano



Ma ecco un sistema più sofisticato e per una coltura molto ...molto più proficua. Anche qui servono dei tubi ...ma il sistema richiede più competenza. Seguendo però le istruzioni che vi allego sarà davvero un gioco e la raccolta di questo splendido e succoso frutto rosso vi stupirà per quantità e ...soprattutto, per bontà!



lunedì 26 marzo 2012

Coltivare le fragole in poco spazio

Mmmmm....che buone!

E' questa la stagione delle fragole. Nei supermercati  si vendono già belle e ordinate nelle vaschette. Ma  per quelle dell'orto occorre ancora spettare qualche settimana.

Avete mai pensato di coltivarle da soli?

Non ho spazio...diranno molti! Non è vero...Non ci sono scuse. Vi dimostrerò che anche davvero con poco spazio anche voi potrete avere dei cestini di fragole prodotte in casa. E con che gusto diverso!

Partiamo dal primo esempio. Basta una borsa di plastica o di iuta. La riempi di terra e con le forbici incidi dei piccoli tagli su cui appoggerai delle piantine già pronte. Semplice no? Basta poco e la "sporta" piena di prelibatezze è pronta:



Ecco un'altra idea da balcone. Se hai delle cassette colloca le piantine di fragole insieme ai fiori del balcone e poi come dimostra la foto inserisci dei montanti su cui appoggerai delle semplici gronde ...quelle che si mettono sotto il tetto.




Se però un orto ce l'hai ...ma hai poco spazio ecco un'altra soluzione: le fragole a torre!

Potrebbe essere questo il punto focale dell'orto-giardino, no?

photo by Pinterest

Nei vivai ora vendono le piantine già pronte. E' il periodo giusto quindi per avviare la tua coltura personale di fragole.

Qualche consiglio sull'uso

Come trattarle:
dopo aver lavato velocemente le fragole togliete con una semplice torsione la rosetta di foglie.
Conditele solo all'ultimo momento
 altrimenti diventano molli.


Proprietà:
Le fragole sono ricche di vitamina C e poichè contengono potassio sono anche diuretiche.
  Attenzione però....in soggetti predisposti possono essere causa di allergie o scatenare delle forti orticarie.

giovedì 22 marzo 2012

Nata sotto il segno del Cavolo!

Quarta intervista de....l'anima dei blog!

Chi può essere la persona associata al cavolo e al cavoletto? Ma lei, no: Sigrid Verbert, ormai  blogger famosa, food writer e scrittrice di successo. Perché abbia chiamato il suo blog, "nato  in un pomeriggio di noia",  il cavoletto di Bruxelles, lo spiega lei stessa nel suo primo post. “ Emblema del mio paese, insieme alla birra, il cioccolato, ecc., il cavoletto fa parte di quegli ingredienti che i bambini detestano con fervore e che, da grande, uno poi riscopre. E così è successo anche a me….”.
Era il 14 marzo 2005. Esattamente 7 anni fa. E di strada da allora Sigrid ne ha davvero fatta tanta!


@2010 Maurizio Camagna" ( http://camagna.it/ )

Allora Sigrid se ti eri posta degli obiettivi quel giorno di marzo….ritieni di averli raggiunti oggi…oppure guardi ancora lontano?

Nooo, macché, non mi sono mai fissata degli obiettivi da raggiungere, se non quello, l’unico, di divertirmi, di scrivere e di confezionare un blog che  in primis sarebbe dovuto piacere a me.  Questo obiettivo è stato parzialmente raggiunto ( sono un’eterna imperfezionista)! Ma  tutto il resto, davvero, non l’avrei mai e poi mai immaginato quando ho iniziato a scrivere!

Blogger, fotografa e scrittrice. L’apoteosi l’hai avuta qualche settimana fa …quando il tuo blog è entrato a far parte della rete di Grazia.it.  Come è successo? Raccontaci i momenti in cui ti hanno fatto questa proposta. E  perché quando lo hai raccontato ai tuoi lettori ti sei dovuta in qualche modo giustificare circa la presenza della pubblicità! Non pensi che se uno fa un bel lavoro e un lavoro di qualità, è giusto pure che venga ben pagata e ci guadagni?

Beh, il rapporto con i propri lettori è una questione importante. E non si può sottovalutare. Anche perché il “lettorato” è estremamente fluido. Sicuramente le persone che leggono oggi  non sono le stesse persone di quattro anni fa ( anche se c’è un piccolo clan di aficionados…ma non è la maggioranza). E io comunque penso ai miei lettori  come a un’entità unica e stabile. Cosa che non è. Quindi, siccome con i miei lettori ritengo di aver fatto molta strada insieme e ci siamo accompagnati a vicenda per tanti anni, intraprendendo anche diverse avventure e scommesse, mi sembrava giusto spiegare loro cosa stava per accadere al blog e perché. Ma da questa esperienza ho tratto davvero una grande lezione in termini di comunicazione, e cioè che non bisogna mai porgere il fianco alle critiche ingiustificate. Io penso che la pubblicità fa parte del mondo in cui viviamo, e che il lavoro merita compenso… soprattutto dopo sette anni di intenso volontariato e con una figlia piccola a casa… . Ciò detto, come sempre, ho fatto quello che mi sentivo di fare. Ho comunicato la novità… non me la sarei sentita di introdurre una testata e dei banner facendo finta di niente. Anche perché  è stato un cambiamento epocale, e ogni tanto i cambiamenti epocali ci vogliono… Fanno bene a tutti!

E quindi non tutti hanno apprezzato a quanto pare! Raccontaci  di un commento bello ai tuoi post che ti ha lasciato senza fiato.

E' successo proprio nell'occasione che ho raccontato prima. Ci sono stati alcuni commenti  belli in risposta ad altri molto… molto negativi. Li hanno fatti  un paio di lettori, persone che peraltro leggevano da tempo ma che non intervenivano mai. Lo hanno fatto per dimostrare la loro solidarietà e anche per dire un semplice “grazie” per anni di ‘ispirazione in cucina’. Ecco, quando qualcuno dice che grazie al tuo ‘lavoro’ sul blog e grazie anche all’ispirazione che hai dato loro, ha trascorso poi dei bei momenti intorno a una tavola apparecchiata a dovere e con del buon cibo con amici e familiari… Beh! questa è la cosa più bella che ti può succedere. Credo!


Rimaniamo sui commenti. Quello davvero brutto l’ho letto…e non lo hai cancellato. Sei sicura che ognuno debba avere il diritto di dire e giudicare, mancando di rispetto a una persona che fa semplicemente il suo lavoro?

No, non ne sono sicura. Qualcuno di recente ha detto che forse c’è troppa democrazia sul blog e per quanto fosse una cosa triste da constatare, forse aveva ragione.
Comunque, per quello che mi riguarda, il blog non è mai stato il mio lavoro, e non lo potrebbe davvero essere. Non potrei sentirmi ‘costretta’ per contratto a dover scrivere dei post! Per me, il blog deve rimanere un luogo di libertà e di divertimento.
Poi si da il caso che da qualche settimana mi porta anche dei soldi ma questa è una cosa accessoria.  Il mio lavoro rimane un altro. Io credo molto nella libera espressione di ognuno. Anche nei  blog in quanto terreno di incontro e di scambio di opinioni. Purtroppo però di recente ho dovuto constatare che siamo tornati un po’ indietro, come ai tempi dei forum, quando bastava nascondersi sotto un nick per spalare sugli altri tutto il fango che si vuole.
Il web 2.0 ( social network) portava con sè una grande trasformazione. Il fatto che saremmo stati ‘tracciati’ e che ognuno si portava appresso la propria identità, anche in rete…Insomma sembrava una garanzia. Invece eccoci qui a discutere quasi 10 anni dopo di anonimi "troll". Diciamo che mi spiace perché non è né un progresso nè un indizio di civiltà. Ciò detto, poiché la padrona di casa c’est moi…. mi toccherà stare più attenta a far applicare le regole di buona condotta dentro casa mia!

 Torniamo al tuo lavoro e alle tue radici.Ti senti davvero, come qualcuno ti definisce…il Poirot della cucina?

Mmmm... no, proprio no…  Oddio, a me Poirot – ma solo nella versione David Suchet – è sempre stato simpatico, anche se buffo e poco verosimile. Con quell’accento poi! No, non credo di aver molto a che vedere con lui, né credo che lui sia una tipica espressione di “belgitudine”, anche se appartenente a  un periodo lontano. Casomai, oltre all’accento che ripeto nel suo caso mi pare soprattutto folkloristico – anche se il mio italiano non è perfetto…. ma sinceramente non credo sia possibile imparare, in età adulta, una lingua straniera alla perfezione... e questo pur avendo una laurea in filologia romanza. Ciò che casomai mi accomuna al simpatico uomo dai baffi neri, è lo sforzo nell’usare le ‘piccole cellule grigie’, anche in cucina.
Perché anche la cucina è cultura, ragionamento, logica, chimica e soprattutto un eccellente… terriccio per meditazioni di ogni sorte sulla condizione umana!


Cosa conta di più per te in un blog?

L’autenticità. Il fatto che quello che c’è scritto, e quindi cucinato e fotografato, corrisponda esattamente agli umori e ai desideri di una persona reale. Ed è  per questo che non sono riuscita a trovare, fin qui, un blog aziendale che mi piacesse, credo.

Passi molto tempo in cucina a preparare piatti fantastici e appetitosi. Che fine fanno poi questi piatti Sigrid? Insomma chi li mangia?

Ma noi, no! La cucina del blog è quella di casa mia e quelle che “posto” sono le cose che mangiamo noi nella quotidianità. Può capitare però che con le ricette altrui, per esempio quelle fatte per lavoro per i libri d’altri, poi tutto venga cestinato. Noi siamo in due e non possiamo smaltire tutto. E’  un dispiacere ovviamente, ma può capitare. Invece quando ci sono dei miei periodi di fissa, per esempio durante la lavorazione di Regali Golosi in cui veramente ho sfornato tanti e  tanti di quei biscotti... a quel punto vengono impacchettati e regalati in giro!

Il Libro del cavolo è stato un grande successo. Io ho ricevuto il tuo libro in regalo da mia sorella lo scorso Natale e l’ho consigliato ad alcuni amici della Nuova Zelanda…che ne sono stati entusiasti. Il tuo libro “narrato” si legge con gusto e lo definirei, senza volergli assolutamente togliere nulla…un libro da comodino più che da  cucina. Nel senso che prima lo leggi e poi lo metti in pratica. E’ un libro con bellissime foto e le ricette sono semplici e “accattivanti” con un percorso multiplo. Come è nata l’idea e quanto tempo hai impiegato per scriverlo?

Non mi ricordo di preciso com’è nato, ricordo semplicemente che quello era il libro che volevo fare. Penso semplicemente che era in ‘gestazione’ già da tempo... Mi sono sempre piaciuti i libri multi-qualcosa, quelli che svolgono una funzione primaria e che poi  vengono arricchiti con dettagli, info, etc. Quelli, insomma  che comprendono diversi strati di lettura ecc. In questo caso volevo fare ovviamente  un libro di cucina di base, ma essendo io una ragazza molto ‘emozionale’ e siccome questa dimensione è sempre legata a quello che cucino, volevo ci fosse anche un lato più raccontato, uno sfondo fatto di sentimenti e atmosfere.
E’ questo che ho cercato di fare con il libro del cavolo. Probabilmente il mio ‘background’ da ‘letteraria’ non è estranea a questo approccio, anche se chiaramente tutto si può dire tranne che sia un libro letterario. Diciamo che è un libro di cucina che non serve solo a cucinare, ecco… E comunque, devo dire onestamente che, anche dopo aver scritto altri libri diversamente impostati, questo è lo stile nel quale mi trovo meglio, e il libro del cavolo è tutt’ora per me un libro ricco. Posso sfogliarlo ancora oggi e trovarci – persino io?!! – spunti nuovi.

Progetti futuri Sigrid?

Un libro sempre su questa linea e che sarà in libreria questo autunno!




In bocca al lupo Sigrid e.....ad maiora!
Il link del blog è: http://www.cavolettodibruxelles.it/

mercoledì 21 marzo 2012

Hortus urbis!

"L'orto che verrà". Domenica chi abita a Roma e dintorni non si può assolutamente perdere Hortus Urbis,  il primo orto antico romano.  

Si tratta ovviamente di una riedizione degli antichi orti
Di
questi orti, infatti, restano solo documenti storici, ma grazie a un'originale 
iniziativa la Capitale riavra' il suo Horto Urbis in puro stile
"antico Romano". 



A Roma sono ormai oltre 100 gli orti e i giardini condivisi censiti sulla mappa on line "Zappata Romana" (www.zappataromana.net): aree verdi che non sono significative solo per l'ambiente ma anche per la socialità.

Ma qual è la particolarità degli antichi orti romani?

Piante aromatiche usate come 
medicinali o profumi, come basilico, maggiorana e timo, e quelle
utilizzate in cucina tra cui cerfoglio e santoreggia. E poi cavoli e 
lattuga, rucola e cicoria, cardi, crescione e carote, senza
dimenticare asparagi, zucca, cetrioli. Gli orti dell'antica Roma erano
ricchi e rigogliosi, comprendevano verdure giunte fino a noi e altre
piu' curiose, come la vitalba e la ferula, il finocchio di mare e 
l'erba porcellana, il git o comino nero utilizzato in pasticceria. Di
questi orti restano solo documenti storici, ma grazie a questa inizaitva tutto si ricrea!
  
vitalba

ferula

     Per gli appassionati di semi e di scambio di semi, nel pomeriggio si svolgera' il baratto  e la piantumazione di un albero da 
frutto, primo passo del frutteto.



martedì 20 marzo 2012

...e la torre dei fiori!

Ieri vi ho mostrato come la celebre e popolarissima anchorwoman americana, Martha Stewart ha realizzato nella sua bellissima casa la torre delle aromatiche. Un modo davvero semplice per coltivare le erbe che si utilizzano in cucina.

Oggi vi mostro una torre con i fiori.

Chi ha tanto orto e spazio non sa che farsene di mettere vaso su vaso per guadagnare spazio. Ma per decorare un angolo del balcone o anche dell'entrata di casa ecco un altro sistema semplice e ....colorato per dare il benvenuto agli ospiti



Forse qualcuno ieri si sarà chiesto....ma chi è Martha Stewart? Così la descrive Vanity Fair " Prima di lei negli Stati Uniti non si sapeva nemmeno che cos'era la cucina e il buon gusto nel ricevere e nel gestire la casa, poi è arrivata Martha ed è stata una rivoluzione.

Nella cucina di “The Martha Stewart Show”, il suo seguitissimo programma, ogni giorno c’è un nuovo ospite per cucinare al suo fianco; perfino Snoop Dogg ha ceduto al suo invito!"

Lei si definisce una casalinga con una casa e un giardino e che partendo da qui e da queste semplici cose è riuscita a creare un business "da paura" in pochissimo tempo.

Ormai quello che dice Martha è  "legge". Insomma Martha oltre ad essere un'icona è una delle donne più ricche, influenti e famose d'America, che ha cambiato il modo di cucinare del popolo americano.

Ma siccome non tutte sono Martha Stewart, dobbiamo tornare alla nostra realtà di "desperate Housewives" che cercano in tutti i modi di risolvere piccoli e grandi problemi dando sfogo alla creatività e alla fantasia.

Fiori e orto che si mischiano. Come faccio io. Ecco allora un altro suggerimento.Vi è avanzato un recipiente di latta o una conca qualsiasi? Bene armatevi di pennello, colorate il recipiente di un bellissimo colore acceso...bello per esempio questo giallo, riempitelo di terra  e...tra nasturzi, peperoncini e pomodori,  e tutto quello che vi suggerisce la vostra fantasia, ecco creato un miniorto da terrazzo.


lunedì 19 marzo 2012

La torre delle aromatiche

Continuano i suggerimenti su come fare l'orto...per chi non ha l'orto.

Avete mai pensato di creare una torre con i vasi e mettere così le erbe aromatiche che servono per la vostra cucina in un ristretto spazio? 

Ecco come l'ha realizzata Martha Stewart!


Si tratta di posizionare i vasi in maniera che si crei una torre e quindi inserire terriccio e piantine, cercando di seguire uno schema tra le altezze. 

Servono per realizzare la torre 5 vasi di terracotta di diverse misure. 

Questo lo schema  su come posizionarli. 

Per le erbe scegliete rosmarino, erba cipollina, timo, basilico, prezzemolo, santoreggia... etc. ovviamente la preferenza va a quelle che usate di più in cucina...così da tenerle sempre fresche. 


Facile no? Serve un solo angolo del terrazzo e l'arredo verde e utile per la cucina è garantito!

Non perdetevi la prossima intervista de ...l'anima dei blog! 
Una sorpresona!

venerdì 16 marzo 2012

Intervista a Ignazio Marino su sanità e ricerca in Italia


              
Senatore  Marino, Lei attualmente è Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, e membro della Commissione Igiene e Sanità. Ma è d‘obbligo affrontare con Lei, in primis il problema del biotestamento. Lei ha più volte dichiarato che in questo ddl la volontà del cittadino non vale. E ha anche aggiunto che non si può parlare di questo argomento senza scatenare accuse violente e che ci vorrebbe più attenzione alla scienza e meno arroganza e meno ideologia. Tra l’altro l’Eurispes ha anche detto che sono contro questa legge il  77 % degli italiani. su 100. Insomma Senatore perché ci si ostina ad andare contro la volontà degli italiani?

Credo che vi sia una sostanziale lontananza della politica dalle persone e dalla vita quotidiana. Si ragiona ormai per principi astratti e questa consuetudine deriva anche dall'impatto che l'attuale legge elettorale ha avuto sul Parlamento, costituito ormai da rappresentanti nominati dalle segreterie di partito e non dagli elettori. Le informazioni scientifiche dell'Eurispes che Lei ha citato non illustrano solo l'opinione di chi è di sinistra. Non vi sono strumentalizzazioni o plagi: risulta chiaramente che il 76% di chi guarda a destra e il 64% di chi si riconosce nel centro vuole una legge che permetta alle persone di scegliere a quali terapie sottoporsi e quali rifiutare.
A chiederlo quindi sono tutti, anche gli elettori di questa maggioranza che sta per tradirli imponendo ostacoli alla libertà. Si rafforza ancora di più la mia convinzione che la politica debba fare un passo indietro al più presto. Io credo che una legge amica della vita si debba basare su due principi complementari: rispetto per le scelte e liberta' dell'individuo. Basterebbe a questo scopo un solo articolo che, a proposito di nutrizione e idratazione artificiale, preveda che queste debbano sempre essere garantite per chi non le abbia esplicitamente rifiutate nelle dichiarazioni anticipate di trattamento.

 Recentemente c’è stato un allarme emoderivati. Un quotidiano ha parlato di  "guerra del sangue", e che i test su alcuni emoderivati per i quali e' stata chiesta l'autorizzazione all'immissione in commercio non sarebbero completi ne' conformi a quanto richiesto dalle norme Ue e dall'Agenzia Italiana del Farmaco. Come fa la gente, e i pazienti in particolare, a starsene tranquilla se legge poi queste notizie? Chi garantisce la salute dei singoli?

Dobbiamo davvero essere attenti a non minare il rapporto di fiducia tra paziente e medico con generalizzazioni o prese di posizione veementi: non promuoviamo un clima di caccia alle streghe che crea tensione e stress tra i tantissimi medici, infermieri e tecnici che ogni giorno e ogni notte si presentano in corsia con l'unico scopo di aiutare chi soffre.
Per quanto riguarda, nello specifico, la vicenda dell'Aifa vi sarebbero dei deficit nei controlli e comunque difficoltà riconducibili alla condizione di monopolio nell'offerta degli emoderivati. Da contatti informali, so che il Ministero della Salute sta curando la problematica, tuttavia sono rimasto perplesso dal percorso con cui il ministro Ferruccio Fazio nelle scorse settimane ha voluto ottenere un chiarimento della questione. Esiste un conflitto di interessi: è impensabile che il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Enrico Garaci, possa esprimere un parere super partes sulle indicazioni di chi è alla guida dell'Istituto Superiore di Sanità, se sono la stessa persona. Sono certo che, come me, il Ministro ormai rileva una contraddizione imbarazzante che va chiarita al più presto.


 Le nomine nella Sanità rimangono sempre un problema di trasparenza e anche di professionalità. Si cercano nomi sempre tra amici e parenti dei politici di turno e non se ne esce. Lei più volte, forte anche del suo percorso professionale all’estero ha ribadito che la  politica deve restare fuori dalle nomine in sanità, e che il Pd deve indicare ''con chiarezza i criteri oggettivi per la selezione di direttori generali e primari''. Quali sono questi criteri senatore Marino?

La politica dovrebbe stare fuori dalle corsie degli ospedali: i primari non devono essere selezionati discrezionalmente dai direttori generali o manager delle Asl come accade oggi, ma mediante un concorso per titoli ed esami e reso pubblico su internet. La valutazione deve essere eseguita da una commissione di esperti di altre Regioni; solo così si può avere una vera trasparenza. Per i direttori generali serve un albo nazionale a cui si accede solo se si hanno titoli di formazione scolastica e preparazione amministrativa adeguati. Così la politica potrà scegliere, ma solo all'interno di questo elenco a cui saranno iscritti solo i candidati davvero competenti. Ora invece i direttori generali hanno la possibilità di presentare i titoli fino a 18 mesi dopo l'assunzione dell'incarico. In quale altra professione si viene assunti per una posizione di vertice prima di aver presentato i titoli che dimostrino la preparazione scolastica per quel ruolo?


 I legami tra case farmaceutiche, medici, ricerca e marketing, le ricorrenti pandemie, le truffe sul Web e il già citato caso Aifa. Ma soprattutto, l'uso e l'abuso di farmaci tra gli italiani che ormai prendono pillole per tutto. E’ uscito recentemente anche un libro sull’argomento che mette il dito nella piaga, analizzando i rapporti che legano le case produttrici di farmaci, gli informatori scientifici, i medici, le aziende sanitarie, gli ospedali etc. Risulta che nel 2009 gli italiani hanno ingoiato  quasi una compressa a testa al giorno e che sono state prescritte  926 dosi di farmaco al giorno  ogni mille abitanti, contro le 580 del 2000.  La spesa farmaceutica  ha superato i 25 miliardi di euro, di cui il 75% a carico del Servizio sanitario nazionale. Sempre questo libro riporta le cifre della spesa delle aziende farmaceutiche in marketing e promozione, che si aggira intorno al  30% del loro fatturato, mentre spendono in ricerca esattamente la metà: il 15% e il 20%. Da medico e ricercatore ci dica come si potrebbe invertire, al pari degli altri Paesi stranieri, questa tendenza davvero abnorme.


In un sistema sanitario pubblico come il nostro, esercitare un controllo rigoroso su come vengono utilizzate le risorse a disposizione è importantissimo. Si potrebbe fare meglio rispetto a come si fa attualmente se avessimo introdotto, come in altri Paesi, un'autorità di valutazione e verifica, indipendente dalla politica.
Prendiamo il caso del principio attivo che oggi rappresenta una delle voci di spesa molto significativa, l'atorvastatina, utilizzata nella terapia per diminuire il livello di colesterolo nel sangue e molto importante per prevenire il rischio di infarto o di altre malattie cardiovascolari. La spesa per questa molecola è di 369 milioni di euro l'anno, ma il problema è che il farmaco, molto spesso, non viene prescritto con continuità; i pazienti ricevono la cura per un paio di mesi, magari sei, e poi basta. In questo modo si tratta di una spesa inutile per il Servizio Sanitario Nazionale e di una terapia senza efficacia per il paziente. Era stata avanzata una proposta nel 2000-2001, quando era ministro della Sanità Umberto Veronesi e poi parzialmente ripresa nel 2007 durante l'ultimo Governo Prodi, che riguardava la tracciabilità digitale delle ricette dei farmaci. Un'innovazione che semplificherebbe la prescrizione e la possibilità di verificare se un farmaco viene prescritto in modo appropriato, con continuità o discontinuità. In secondo luogo, si eviterebbero le truffe che ciclicamente leggiamo sui quotidiani. Nella mia esperienza personale, avendo vissuto e lavorato negli Stati Uniti per vent'anni, ho sperimentato anche cosa significa avere un'assistenza sanitaria organizzata da un'assicurazione privata. Loro, a fine anno, mi inviavano un report completo di tutte le spese sanitarie affrontate, dettagliato per farmaci e ricoveri. Avere una tracciabilità digitale di questo tipo rappresenterebbe un'innovazione per il nostro Servizio Sanitario Nazionale e una responsabilizzazione dei cittadini meno attenti.

(ho fatto questa intervista  pochi mesi fa per un mensile economico)

mercoledì 14 marzo 2012

La carta paglia!

Un tempo era molto diffusa, perchè i negozianti la usavano per incartare gli alimenti.
Ma io non la vedevo da tanto tempo.

L'anno scorso dovevo preparare un capocollo e chiuderlo, come da ricetta, avvolto nella carta paglia.


Panico!
Ho provato a chiedere un pò in giro....ai negozianti soprattutto..ma nulla. Sembrava che nessuno la conoscesse.
Intanto avevo preparato la carne ed ero rassegnata all'idea di non utlizzarla.

La sera prima di sistemarla definitivamente ho organizzato quella cena "made in casa" di cui vi ho raccontato la settimana scorsa.

E sapete Cesira dove ha avvolto le mantovanine e il pane alle noci? Nella carta paglia!



Il mio entusiasmo non è stato capito al momento, fin quando non ho spiegato a cosa sarebbe servito quel prezioso foglio!

Eccolo infatti il giorno dopo completamente e preziosamente "riciclato":




Adesso però saputo da Cesira dove si compra...ne ho a "bizzeffe". 
Non si sa mai!!


Avete notato il libro appoggiato sulla piccola angoliera della cucina?
Di chi è? L'avete riconosciuta?
Me l'aveva appena regalato una delle my sisters!




lunedì 12 marzo 2012

Il mio orto - giardino


Dopo aver curiosato tra gli orti diversi e anche aver dato suggerimenti per chi vuole fare l'orto...ma non ha l'orto, oggi vi porto nel mio orto-giardino.

La stagione si è un pò scaldata e quindi si può andare fuori a fare qualcosa. 
Il mio orto è nel retro della casa ed è a nord, per cui d'inverno è impraticabile. 
La terra è troppo bagnata e non si può fare nulla.

Approfittando di un pò di sole allora ho ripulito dalle erbacce le aiuole già seminate.

Intanto nel vaso delle fragole, ho messo le ...fragole e l'ho collocato vicino alle bergenie fiorite. Aspettiamo con ansia che comincino a fare capolino i primi fiorellini. 




Nel mentre calla e  narciso  guardano dalla stessa parte,


la violetta fa capolino accanto al rosmarino prostrato, e


 la bergenia si mostra fiorita nell'altro angolo dell'orto-giardino.


Ma  nell'orto...nell'orto cosa c'è?

Ecco la parcella con i broccoletti ( che ho raccolto) e...


quella con insalata e cipolle ( in consociazione)


Potevano mancare le fave?


Assolutamente no...eccole infatti che cominciano a fiorire, quasi pronte per essere abbinate al piccante pecorino. Fave e pecorino...un connubio perfetto!


venerdì 9 marzo 2012

Se non ci fosse Fabrizio!

(Terza intervista de...l'anima dei blog)




Non è facile fare delle domande a Fabrizio, perché il suo è un blog tecnico. Per cui non risulta affatto semplice poter leggere tra le righe e riuscire a carpire un pò della sua personalità.

Ma ci proviamo lo stesso. Intanto qualcosa ..molto di suo, sono riuscita a trovarla. Fabrizio vive e lavora a Torino, dove si occupa di comunicazione su  internet!

Ma allora che c'entra questa foto, dal momento che lì in fondo si vede la città di Messina e questo tratto di mare è quello che unisce la Sicilia alla Calabria? Perchè Fabrizio attraversa questo tratto di mare quando torna a casa! E quando uno vive lontano dalla sua terra...tornare a casa è un sogno. Allora ci immedesimiamo in lui e ce lo immaginiamo, condividendone la sua emozione e commozione, quelle poche volte che attraversa con la nave questa lingua d'acqua, che divide il mondo del lavoro...dal mondo degli affetti!
  

Fabrizio tu supporti molto il lavoro di chi decide di aprire un blog. E lo fai con tanta...tanta pazienza. Sei una persona... "desiderata", e tuoi consigli sono molto richiesti e apprezzati, oltre che seguiti.
Come vivi questa continua richiesta di aiuto da parte di chi neanche conosci? Ti piace o ti infastidisce?

Avere l'apprezzamento di tanti bloggers che si rivolgono a me per avere un aiuto o un consiglio fa sicuramente molto piacere e credo anzi di dover essere io a ringraziare tutti loro per la considerazione che hanno per me e per il mio lavoro!


Oltre il blog …che lavoro fai?
Mi occupo di Comunicazione su Internet,il mio lavoro consiste prevalentemente nell'organizzare e gestire la parte web di iniziative spesso di argomenti molto diversi tra loro e proprio il dover individuare gli specifici linguaggi e gli strumenti (siti web, blog, forum, social network) più adatti  per ogni ambito, dalla moda alla politica o allo sport, è la parte più divertente e interessante di questo lavoro.


 Raccontaci comunque come sei diventato un blogger tecnico?
La mia passione, per fortuna, fa parte del mio lavoro ed il primo blog “Gli appunti web di Fabrizio Castelli” è nato proprio per il desiderio di comunicare ai lettori il mio modo di utilizzare Internet; da lì è iniziata anche l'attività di supporto agli utenti di Blogger.
I  miei blog tecnici, tra i quali “Prove di blogger e ”Blog e Template”, mi consentono, così  come la mia collaborazione con il forum di assistenza di Blogger, di essere utile a chi desidera creare o migliorare un blog, facendo però sempre attenzione a trasmettere l'idea che la parte più importante di un blog è costituita dai contenuti e che qualunque intervento tecnico da solo non basta a fare un bel blog.


 L’unica nota personale del tuo blog sono gli auguri di Natale, con l’alberello che si accende e si spegne. Davvero non ti viene mai voglia di scrivere qualcosa di tuo, non dico strettamente personale….ma relativo al tuo lavoro e al tuo mondo?
Nonostante gli articoli dei miei blog principali siano prevalentemente tecnici, credo di riuscire a far emergere in ogni mio post o commento sia una mia valutazione personale sull'argomento che il mio modo di pensare.
Sicuramente in futuro ci saranno occasioni per sperimentare anche blog con un taglio completamente diverso e sarò curioso anch'io di vederne poi i risultati...


 Qual è la soddisfazione più grande che hai provato nel tuo ruolo di padre “putativo” dei blog che nascono?
E' sempre una bella emozione rileggere un blog che ho visto nascere e che rivedo poi  importante e con tantissime visite; ancora maggiore è la soddisfazione quando il mio aiuto è servito a qualcuno a non abbandonare, sopraffatto dalla confusione iniziale, quella fantastica idea che è creare un blog!


 E qual è la soddisfazione che invece hai ricevuto dai tuoi post?
Quando gli articoli dei miei blog consentono ai lettori di riuscire da soli  in qualcosa che  gli permette di acquisire sicurezza sulle proprie capacità di utilizzare Internet o di gestire il proprio blog per me è sempre una grande soddisfazione!


 I blogger in genere ambiscono ad arrivare a traguardi ….assoluti. Ognuno pensa di dire e di fare cose assolutamente indispensabili per tutti. Per qualcuno invece è solo un mezzo di comunicazione in più. Secondo te qual è l’atteggiamento giusto per arrivare a dei risultati importanti? Non parlo di followers…che trovano il tempo che trovano…ma di capacità di informazione e dialogo.
Sicuramente il blog è  un mezzo di comunicazione di straordinaria potenza che in un attimo può fare arrivare un'idea dall'altra parte del mondo; la mia attenzione è quindi sempre rivolta ad utilizzare in modo consapevole e originale questa potenzialità; penso anche che per avere successo sia fondamentale comunicare sul web nel modo più vicino possibile a come si è nella vita reale.


 Qualche prezioso consiglio?
Su internet spesso anche i ragionamenti più sensati e le idee più brillanti rischiano di tramutarsi in articoli banali, confusi e poco leggibili; credo quindi che sia sempre importante trovare la giusta miscela tra il contenuto del post e la sua forma che è fatta di formattazione del testo, tipo di carattere, colori utilizzati e tanto altro ancora.
Il mio modo di pensare non mi fa fermare più di tanto sui risultati già raggiunti e spesso consiglio quindi, anche se so che è bellissimo controllare e veder aumentare le visite al proprio blog, di non fermarsi troppo tempo a guardare le statistiche e di andare invece a scrivere un nuovo post!

Grazie Fabrizio...per tutto!  Questo il suo blog http://blogetemplate.blogspot.com/






giovedì 8 marzo 2012

Ma che festa è?



La festa della donna ha compiuto cent'anni qualche anno fa. Cent’anni e più...da quando 129 operaie,  rimasero vittime di un incendio in una fabbrica di New York.
Da allora... ogni volta, e ogni anno, si cerca di fare bilanci sulla affermazione delle donne e sulla mancanza di opportunità a realizzare le proprie aspirazioni.
 I dati sono sempre tristi, ma qualcuno cerca di cavalcare l’onda e ne fa una bandiera che poco o nulla cambia.

La strada per arrivare nei vari posti di comando è lunga e tortuosa. Perlomeno per chi la percorre da sola. Breve lo è per chi si trova un mentore. Chi è il mentore? In genere è un uomo affermato, con qualche variabile.

C’è il mentore che apprezza l’intelligenza di una donna ( raro) e allora l’aiuta, la segue e la consiglia ad intraprendere dei percorsi che portano all’affermazione. E c’è il mentore che apprezza le virtù fisiche ( più diffuso). Ne ho conosciute tante di donne, in tutti i campi: giornalistico, sindacale, negli uffici, nelle fabbriche, che si affidano a questi signori  pieni di "altruismo" ... che aiutano le donne ad arrivare.
Ma dove?
Nei posti che sono più in alto ovviamente.





Poi per fortuna ogni tanto le incontri. Rare, ma esistono. Sono le donne che si sono fatte da sole. Che hanno trovato la loro strada grazie alla loro perseveranza, capacità e merito.

Sì, ma che che fatica.
Un passo avanti e cinque indietro.
Ogni volta.
 
Ma ce la faremo....perchè le donne, quelle brave, quelle che non hanno bisogno del mentore, sono sì brave ma anche rigorose e molto più preparate degli uomini. Lo dicono le statistiche.

E allora forza, che l'8 marzo sia tutti i giorni!

O no?

photo by Pinterest

mercoledì 7 marzo 2012

Un orto...ovunque!

La primavera sta per arrivare e riprendono i lavori fuori casa. Vi ho mostrato fino ad ora che anche chi non ha un orto a disposizione...può crearne, con un pò di fantasia,  uno alternativo e mangiare così l'insalatina biologica ...tutta coltivata da sè!

 Oggi vi mostro altre idee su come farsi un orto ...senza l'orto.



 In un qualsiasi contenitore è possibile mettere qualche semino e aspettare che faccia capolino l'insalata e la primula insieme


 Non c'è lo spazio giusto? Allora appendiamola l'insalata!


Chi ha detto che l'orto non può sostituire addirittura un giardino? Ecco l'insalata "gentile"a colori alternati ...


Oppure utilizzate una tazza spaiata e...voilà, ecco un nuovo contenitore da collocare davanti la finestra della cucina dove far crescere un cespo di lattuga,  il basilico o il prezzemolo. Si possono utilizzare anche più tazze colorate.
L'effetto sarà straordinario!


from Gardening


Non vi perdete il prossimo post con l'intervista al mondo del blog!

lunedì 5 marzo 2012

Cena...made in casa!

Non è che faccio le foto a tutte le cene con gli amici.
Ma questa, anche se non recente, meritava ... perchè è stata un pò all'insegna del "made in casa".
Sì, davvero...è stato tutto "fatto" in casa, sia le cose che ho preparato io ...sia le cose portate dagli amici.

Iniziamo dall'aperitivo: taralli e pizzettine con farina di mais....fatti da me!


Queste le mantovanine e il pane alle noci con pasta madre, preziosi regali di Cesira



Al momento dei formaggi...la grande sorpresa della serata. I miei formaggi....vale a dire i formaggi fatti da me.
Primo sale, ricottina e caciottina fresca...serviti con miele e marmellata alla prugne...sempre made in casa. Anzi di più: i frutti sono dell'albero del mio orto.

E da bere? Da bere la birra...made in casa di mio marito. Eh già anche questa. Da qualche anno la birra ormai la produce lui..la mia dolce metà. E di vari tipi pure: bionda, scura, amabile, forte...Insomma la scelta è ampia!

 


E' il momento del dessert!

Poteva mancare? No...per nessuna ragione al mondo! Eccolo allora. Anzi eccola! Per concludere questa fantastica cena, una "fantastica" torta". La torta della Foresta Nera.
Un insieme voluttuoso di panna...cioccolato e amarene. Un insieme difficile da dimenticare.
E poichè non ce lo vogliamo dimenticare...questa torta che è della mia amica Antonella...prima o poi ce la facciamo anche spiegare.

Intesi?


Con questo post partecipo all'iniziativa di Cinzia del blog
 http://www.lagattasultettomilano.com/