lunedì 28 novembre 2011

Fragili e vulnerabili

Non riesco a non pensarci, da quando un'agenzia di stampa, giovedì scorso, ha battuto la notizia che uno studente è rimasto travolto da un treno il giorno della laurea. Ne sono rimasta talmente colpita che ho veicolato questo take a chi ora ha in mano le sorti dell'Università italiana.

Quel giorno, Mauro, un ragazzo di appena 25 anni, avrebbe dovuto discutere la tesi di laurea e con la sua famiglia aspettava in una stazione vicina al paese dove abitano, il treno che lo avrebbe condotto a Roma, per coronare e chiudere una fondamentale tappa della vita ..e aprirne un'altra. Ma non è andata così perchè, in quella fredda mattina di novembre, è rimasto lì, incastrato tra le ruote frenanti, sotto gli occhi dei genitori vestiti a festa e con appresso lo spumante per un veloce e consueto brindisi con gli amici.

Fatalità o suicidio?Le tesi si rincorrono, così come si rincorrono i sussurri e le grida. Ma qualsiasi cosa sia accaduta nella mente di Mauro mi rifiuto di pensare che abbia voluto punire in modo così forte i propri genitori che, forse riponevano delle aspettative a cui lui non ha saputo dare risposte.
 

Mi piace invece pensare che lui, ragazzo per bene, e pendolare avvezzo ai treni, abbia voluto anticipare la folla in attesa e un treno ancora in movimento, con l'unico scopo di far sedere i suoi e risparmiare loro un viaggio in piedi.



2 commenti:

  1. una disgrazia che ci ha privato di una giovane e brillante persona . A volte non ci sono spiegazioni al perche' succedono queste cose cosi' orribili. Noi, i nostri progetti, il nostro bene piu' profondo, il nostro credere alla meta, i nostri sogni. E' solo l'amore che sopravvive ed il ricordo bello e luminoso che si puo' conservare di loro. Eugenia

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  2. Non capisco il motivo che induca a pensare ad un suicidio...
    Gerry

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